NON mandate i vostri figli in America

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    CITAZIONE (Giusi Melluso @ 28/2/2023, 16:50) 
    Sono una Local Coordinator per Greenheart e dal 2018 ho seguito tantissimi ragazzi venuti a frequentare l'anno scolastico negli Stati Uniti. La mia famiglia ha anche ospitato diversi ragazzi. Ho appena finito di leggere una serie infinita di commenti che invitano assolutamente a non mandare i propri figli negli Stati Uniti. Le brutte esperienze possono capitare ovunque, soltanto perche' qualcuno abbia deciso di pubblicizzare le esperienze negative non significa che siano la maggioranza. Negli Stati Uniti ci sono piu' di 300 milioni di abitanti. Bisogna tenerlo in considerazione quando si vogliono fare statistiche.

    Buonasera, a distanza di molti mesi rispondo al tuo commento. Mi pare di capire che tu sia un'italiana che per qualche motivo si era trasferita negli Stati Uniti e ne è diventata cittadina.
    Dici di lavorare per Greenheart come coordinatrice. Non so se ne sei al corrente, però l'organizzazione che tu menzioni è stata al centro delle cronache per aver inserito una ragazza spagnola nell'abitazione di un uomo a Miami con fedina penale sporca (che aveva ospitato per anni exchange students), dato che anni addietro era stato condannato per essere entrato illegalmente in una casa e aver commesso uno stupro, lo puoi leggere qui: www.miamiherald.com/news/local/crime/article160218419.html oppure qui, se il link non funziona: www.bet.com/article/s8bxne/man-mar...uses-her-sister

    Greenheart è stata spesso al centro di polemiche per aver sponsorizzato troppi studenti e averli messi in famiglie e case non adeguate, e purtroppo un problema del business è quello che i coordinatori delle varie organizzazioni vengono incentivati nella maniera sbagliata, dato che vengono pagati 500 dollari per ogni ragazzino/a posizionato, e ricevono poi una quota mensile.

    Dato che ti sei registrata con nome e cognome, mi sono permesso di fare una ricerca e ho visto che tu stessa cerchi host families in Virginia attraverso annunci su gruppi Facebook di "buy, sell, trade, barter", ossia "vendo, compro, scambio e baratto", mettendo anche dati sensibili degli studenti. Mi sembra una pratica estremamente pericolosa e che può attrarre malintenzionati. Credo che non saresti contenta se venisse cercata una famiglia per tuo figlio minorenne all'estero, in questo modo... sembra tanto traffico di esseri umani, se capisci che intendo. Ho lasciato gli screen, a riprova del fatto che è un mercato privo di controlli da parte del Dipartimento di Stato, purtroppo.

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    CITAZIONE (Giusi Melluso @ 7/3/2023, 11:32) 
    Purtroppo non tutti decidono di fare questo lavoro per passione come in moltissimi altri posti di lavoro. Magari avessimo tutti questi amici dove piazzare i ragazzi! Il problema e' esattamente il contrario, trovare una famiglia richiede tantissimo tempo e i coordinator lavorano in un posizione quasi volontaria. Ma se si seguono i ragazzi, e si risolvono i problemi al nascere, un'esperienza inizialmente negativa puo' essere risolta e concludersi positivamente. Credo che i benefici degli scambi siano nettamente superiori ai problemi che si rischiano di incontrare. Io continuo a fare del mio meglio per continuare a permettere ai ragazzi di vivere la loro esperienza americana e venire a conoscere la cultura statunitense. Ciao!

    Proprio perché non ci sono abbastanza "amici in cui piazzare i ragazzi" e trovare una famiglia richiede tantissimo tempo, penso che dovrebbero essere limitati questi scambi culturali negli Stati Uniti. È impossibile riuscire a posizionare 30 mila studenti stranieri l'anno da tutto il mondo in famiglie realmente selezionate, bisognerebbe scendere ad almeno la metà. Ma sai bene pure tu che se venissero fatti entrare molti meno ragazzi, significherebbe anche far entrare molti meno soldi, dato che per le agenzie americane questo è un business da milioni e milioni di dollari, tra l'altro non pagando nulla in tasse dato che sono registrate come organizzazioni non-profit (attraverso Forms 990...).
    A distanza di decenni, ancora non è stato approvato attraverso normative su base federale che venga imposto un VERO controllo della fedina penale, attraverso l'uso delle impronte digitali; né è stato approvato che le famiglie americane debbano avere un salario minimo per ospitare (proprio per evitare che uno studente finisca in casa di gente che non ha i soldi manco per portarsi il pane a casa), perché se queste e altre norme stringenti venissero approvate, significherebbe avere molte meno famiglie disponibili.
    Al momento ci sono letteralmente zero tutele per i genitori e per lo studente, che per altro può essere cacciato dal programma con motivazioni non veritiere in un attimo. Infatti invito sempre i genitori a diffidare di tutti questi scambi.

    Per favore, non venire a dire che "i coordinatori lavorano in una posizione quasi volontaria". Questo non è vero. Venite pagati, approssimativamente 500 dollari per ogni famiglia che trovate, e ricevete una quota fissa mensile (sui 100 dollari, adesso non so con precisione) per studente supervisionato.
    Per carità, è giusto che uno venga pagato per il lavoro che fa, ma per molti questo è un modo facile per fare soldi: più posizionano, più guadagnano. Ne ho viste di storie drammatiche e di studenti lasciati a vivere in trailer park, case lerce o negli sgabuzzini. Basta leggere i vari commenti in questo post con tanto di foto.
    Dovrebbe esserci un modo per penalizzare soggetti del genere, invece di invogliarli.
    Oltretutto dovrebbe esserci un maggior controllo sugli stessi coordinatori, molto spesso ci sono stati casi di coordinatori che avevano persino una fedina penale sporca, o non adeguati per un lavoro del genere.

    Io direi che sia pure ora di mostrare la realtà a studenti e genitori, mettendoli al corrente dei rischi. Penso che a maggior ragione da parte tua dovrebbe essere doveroso, essendo tu un'italiana che lì ci vive e sa come funziona, dato che parliamo di un mercato fuori controllo, invece di prospettare una (finta) realtà rosa e fiori degna delle brochure patinate che vengono rifilate, e dei blog colorati che girano in forum come questo.
    La pubblicità e il marketing che vengono fatti dalle varie agenzie in Italia (e in generale nel mondo, dato che le varie agenzie procacciano studenti per le organizzazioni americane) non hanno alcun interesse a parlare della realtà dei fatti, chiaramente, visti i soldi che girano.

    Edited by Geografo98 - 19/11/2023, 15:27
     
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    Dal blog in italiano: https://csfesitalia.blogfree.net/?t=6480298
    Donna condannata nello scandalo degli exchange students

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    Fonte: https://archive.vcstar.com/news/woman-sent...349651541.html/
    Già trattato nel blog in italiano qui: https://csfesitalia.blogfree.net/?t=6312642

    Una donna della Pennsylvania nord-orientale è stata condannata martedì a tre mesi di carcere per aver collocato exchange students in case sudicie, venendo pagata all'incirca 400 dollari per ogni collocamento: un caso che mette in luce i problemi con la supervisione federale dei programmi di scambio negli Stati Uniti.

    Edna Burgette, 70 anni, è stata condannata lunedì nel tribunale della contea di Lackawanna dopo essersi dichiarata colpevole a febbraio di tre reati minori per aver messo in pericolo il benessere di minorenni.

    "Ho fatto del mio meglio", ha detto Burgette al giudice Michael J. Barrasse. "Non riuscivo a tenere il passo."

    Burgette è stata licenziata dal suo lavoro presso la Aspect Foundation di San Francisco lo scorso maggio dopo che erano emerse accuse secondo cui gli studenti vivevano con ex carcercati, erano malnutriti e vivevano in case i cui pavimenti erano ricoperti di feci di cane.

    L'avvocato difensore Christopher Osborne aveva chiesto una condanna agli arresti domiciliari, citando l'età e le cattive condizioni di salute del suo cliente. Tale richiesta è stata respinta.
    "Penso che il lavoro abbia avuto la meglio su di lei", ha detto Osborne. "È stata una situazione sfortunata quella in cui si è cacciata."

    Suo marito, il reverendo Elmer Smith, ha detto fuori dall'aula che non credeva che sua moglie avesse fatto qualcosa di sbagliato.
    "Penso che la situazione sia esagerata", ha detto. "Ha portato questi ragazzi in vacanza, anche in chiesa."

    Ma il giudice Barrasse ha ordinato a Burgette sia rinchiusa nel carcere della contea di Lackawanna, affermando che "I minori stranieri sono stati in pericolo per un lungo periodo di tempo in condizioni orrende".

    Burgette attende ancora la sentenza con l'accusadi aver raccolto 2.900 dollari per collocamenti studenteschi, usando spesso foto e documentazioni fraudolente riguardo le famiglie ospitanti.

    Sulla scia dello scandalo, il controllo interno del Dipartimento di Stato ha scoperto che i funzionari federali non stavano facendo abbastanza per garantire il benessere degli studenti in scambio, lasciando il compito alle stesse organizzazioni sponsorizzatrici di sorvegliarsi.

    L'Ufficio per gli affari educativi e culturali del dipartimento ha riconosciuto "seri problemi" con il monitoraggio e la supervisione degli exchange students, che sono circa 30 mila l'anno.

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    Edited by Geografo98 - 6/1/2024, 00:09
     
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    Una madre americana denuncia gli abusi sugli exchange students


    Da: https://www.sandiegouniontribune.com/sdut-...ul30-story.html
    Blog di Danielle Grijalva: www.csfes.org/blog---a-predator-s-playground.html

    Tra poche settimane, migliaia di studenti stranieri arriveranno negli Stati Uniti per quello che sperano sarà un periodo gratificante di studio e arricchimento culturale. Poco dopo, il telefono di Danielle Grijalva inizierà a squillare e la sua casella di posta elettronica inizierà a riempirsi. Succede ogni anno.
    Mentre sembrerebbe che la maggior parte dei 30.000 exchange students che arrivano negli Stati Uniti ogni anno hanno esperienze positive, alcuni si ritrovano bloccati in pessime abitazioni con scarse possibilità di uscirne, soprattutto se l'agenzia che fa da sponsor non prende sul serio le loro preoccupazioni o addirittura li incolpa per i problemi.

    A questo punto interviene Grijalva.

    Dalla sua casa a Oceanside, la mamma casalinga di 43 anni ha affrontato quasi da sola il settore degli scambi culturali, intervenendo in casi di abuso, mettendo in discussione le pratiche di marketing delle agenzie e accusando il Dipartimento di Stato americano per via della scarsa regolamentazione.

    Le agenzie affermano che lei esagera i problemi e fa accuse sconsiderate. Contro di lei sono state intentate due cause per diffamazione.

    Ma le lamentele di Grijalva sulle dozzine di agenzie che fanno venire studenti stranieri, sono state recentemente confermate nel nord-est della Pennsylvania, dove una donna di Scranton è stata accusata la scorsa settimana di abbandono di minori per aver presumibilmente collocato exchange students in case sporche con ex detenuti e non abbastanza cibo. Grijalva ha aiutato uno degli adolescenti a presentare una denuncia al Dipartimento di Stato e ha offerto consigli agli investigatori locali sul benessere dei minori su come procedere.

    C'era da aspettarselo. Da quando ha lanciato la sua piccola organizzazione no-profit cinque anni fa – , CSFES, Committee for Safety of Foreign Exchange Students – Grijalva ha risposto a migliaia di e-mail e telefonate di studenti vittime di abuso e dei loro genitori preoccupati dall'altra parte del mondo.

    "Quando raggiungono il CSFES, sono così esausti ed emotivi, ma così euforici di trovare qualcuno che dirà: 'Ti aiuteremo il più possibile'", ha detto Grijalva.

    Ha collezionato alcuni notevoli successi. Oltre a far uscire gli studenti da brutte situazioni, la sua organizzazione ha spinto con successo per una riforma normativa nel 2006 e ha indagato su un'agenzia di collocamento con sede ad Allentown che le autorità della Pennsylvania hanno chiuso all'inizio di quest'anno.

    Si è anche fatta dei nemici. Una recente domenica mattina, a Grijalva è stata notificata una causa in cui affermava di aver diffamato uno dei più grandi programmi di scambio, il Council for Educational Travel, USA (CETUSA) con sede in California, accusata di aver fatto "false dichiarazioni" al riguardo mentre interveniva nel caso di uno studente nervogese nel Minnesota.

    Un’agenzia francese, Programs Internationaux d’Echanges (PIE), e due delle sue affiliate statunitensi l’hanno denunciata per diffamazione nella Carolina del Nord due anni fa, e hanno vinto un’ingiunzione preliminare contro di lei mentre il caso procede.

    Grijalva, che ha fatto causa a P.I.E., dice che le azioni legali hanno lo scopo di farla tacere.

    Ma i critici lamentano che lei sia troppo esagerata, risultando in un’immagine distorta del programma di scambio statunitense. Poiché la maggior parte degli studenti torna a casa felice, ritiene che sia ingiusto e impreciso diffamare un intero settore basato su "casi sparsi di abuso e abbandono".

    “Tende a parlare con generalizzazioni abbastanza ampie che probabilmente sono piuttosto difficili da dimostrare”, ha affermato John Hishmeh, direttore esecutivo dell’ente di accreditamento del settore, il Council on Standards for International Educational Travel (CSIET). “Quando guardi (il recente scandalo della Pennsylvania) e qualcuno dice: ‘Sono tutti fatti così’, è sconsiderato”.

    Grijalva non si scusa per il suo attivismo o le sue tattiche.

    “Alcune persone stanno cercando di dire che ho un programma, una vendetta. Stiamo parlando della salute, della sicurezza e del benessere dei minorenni che vengono trattati come automobili che vengono spostate dal parcheggio”, ha affermato. “Questo non riguarda me. Riguarda gli sforzi del CSFES per proteggere questi minorenni”.

    A questo proposito, ha cercato di aiutare molti studenti.

    Nemesia Lago, una colombiana il cui figlio adolescente era uno dei cinque studenti di scambio che vivevano in condizioni deplorevoli a Scranton, dice che Grijalva ha risposto immediatamente alla sua richiesta di aiuto ed è stata tenace nella sua difesa. "È diventata come un angelo", ha scritto Lago, di La Guajira, in una e-mail.

    Grijalva afferma che le agenzie di scambio spesso portano gli studenti negli Stati Uniti senza prima assicurarsi loro le famiglie ospitanti, il che porta a collocamenti affrettati e sconsiderati come quelli nel nord-est della Pennsylvania. E molte agenzie richiedono agli studenti di rivolgersi prima ai coordinatori locali in caso di problemi, che poi li minacciano di rimpatrio se cercano aiuto esterno.

    Faceva parte del settore, lavorando come coordinatrice tra il 2002 e il 2004 ed era orgogliosa di abbinare gli studenti di scambio con famiglie ospitanti premurose e qualificate. Ma è rimasta turbata dalle pratiche di marketing della sua azienda e ha abbandonato del tutto l’attività in seguito a un caso di abuso sessuale – che coinvolgeva un collocamento da parte di un altro coordinatore – che secondo lei l’azienda ha cercato di nascondere.

    Poco dopo, Grijalva ha fondato CSFES, che gestisce con pochi soldi, facendo affidamento su una rete di oltre 1.000 volontari in tutto il paese. Ex segretaria legale che ha lasciato il mondo del lavoro 13 anni fa per crescere i suoi tre figli, è vicina a finire la laurea e ha intenzione di frequentare la facoltà di giurisprudenza.

    Una donna di Podgorica, in Montenegro, afferma che suo figlio è stato rimandato a casa dalla sua agenzia di cambio dopo soli due mesi negli Stati Uniti per quelle che ha descritto come violazioni delle regole relativamente minori, spingendo un’indagine del Dipartimento di Stato sulle azioni del programma. Ha definito Grijalva una manna dal cielo.

    "Danielle Grijalva è l'unica persona che mi ha fatto sperare che in America ci siano persone ragionevoli", ha scritto in una e-mail.
     
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    Lettere di abuso da precedenti exchange students
    Da: www.csfes.org/

    Alla mia sinistra, vedo una pila di lettere scritte a mano di exchange students desiderosi di venire negli Stati Uniti d'America per la prima volta, ansiosi di sperimentare la cultura americana.

    Purtroppo, alla mia destra, vedo lettere scritte a mano di precedenti exchange students che sono già tornati a casa. Tutti hanno subito qualche forma di abuso e abbandono durante la loro permanenza negli Stati Uniti.

    Ho una lettera di un agente di polizia in pensione che, mentre supervisionava gli autori di reati sessuali, è venuto a conoscenza di cinque casi in cui gli autori di reati sessuali hanno avuto accesso a nuove vittime minorenni ospitando studenti stranieri. Uno è stato condannato per aver molestato una ragazza giapponese di 16 anni.

    Mi sono ritrovato a chiedermi come le lettere alla mia sinistra da parte di studenti pieni di innocenza, anticipazione e speranza, siano finite per essere lettere di angoscia, quasi impossibili da leggere per me. Questo viene in mente a questi preziosi ragazzi proprio nel paese in cui vivo. Continuerà ad accadere se il Dipartimento di Stato americano non innalza i propri standard e non richiede alle organizzazioni di eseguire dei reali controlli obbligatori sui precedenti delle famiglie ospitanti, e di pubblicare politiche e linee guida sulla protezione dei minori.

    Nella California settentrionale, l'organizzazione Student of the World Invitation to Friendship and Travel (SWIFT) è finita nelle notizie il 4 giugno 2005 sul giornale Inside Bay Area. "Studenti in scambio che hanno un disperato bisogno di casa - Non sono ancora state trovate famiglie ospitanti per 150 adolescenti diretti nella Bay Area."

    Gli studenti arriveranno tra undici giorni. Secondo la mia recente conversazione con SWIFT, hanno ancora bisogno di "ben più di cento case".

    L'articolo sottolinea che le famiglie ospitanti "non hanno bisogno di fornire una stanza separata per gli ospiti" per gli studenti. In qualità di ex coordinatrice del Center for Cultural Interchange (attualmente noto come Greenheart Exchange), sono venuto a conoscenza di due ragazzi coreani trovati che dormivano su dei lettini nel garage della madre ospitante.

    "Gli exchange students hanno ancora bisogno di case" è apparso sul giornale News 8 Austin del 7 giugno 2005. Marilyn Bretherick dell'International Student Exchange (ISE) sta cercando case per 71 studenti per il prossimo anno scolastico.

    "Sono davvero sorpreso di non riuscire a trovare una casa per loro", ha detto Hagewood del Programma di scambio accademico (PAX). "Li metterò ovunque."

    John Hishmeh del Council for Standards on International Educational Travel (CSIET) è preoccupato per il costo finanziario che i controlli obbligatori sui precedenti comporterebbero per gli operatori più piccoli del settore. Eppure, come mostrano i loro file fiscali via Internet, si tratta di agenzie multimilionarie.

    La mia preoccupazione è che la pila di lettere alla mia destra continui a crescere. Temo che i prossimi titoli saranno quelli che racconteranno le storie degli studenti in scambio che hanno subito abusi sessuali da parte dei loro genitori ospitanti. Anch'io ho una pila di quei titoli.

    Genitori e insegnanti, siete pregati di non lasciarvi coinvolgere da agenzie che non selezionano adeguatamente le famiglie ospitanti o non producono linee guida per la protezione dei minori.

    Danielle Grijalva, direttore di CSFES, Committee for Safety of Foreign Exchange Students
     
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    Il caso di Kristin Beul: exchange student tedesca violentata in America
    Dal blog in italiano: https://csfesitalia.blogfree.net/?t=6314736
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    Vi presentiamo il caso giudiziario di "Kristin Beul contro ASSE".
    Nel 1995 Kristin Beul, la cui data di nascita è del 26 dicembre 1978, viveva con i suoi genitori a Berlino, in Germania.
    Kristin fece domanda per un programma di scambio studentesco, Internationale Spach-und Studienreisen ("IST"), per frequentare un anno scolastico negli Stati Uniti. ASSE è una società senza scopo di lucro con i suoi uffici principali a Laguna Beach, California e che gestisce un certo numero di programmi di scambio con agenzie in altri paesi.
    In base a un accordo con IST, ASSE doveva organizzarsi per collocare Kristin presso una "famiglia ospitante" negli Stati Uniti in modo che Kristin potesse vivere e frequentare la scuola superiore negli Stati Uniti per l'anno scolastico 1995-96.

    Nel luglio 1995, Richard e Cheryl Bruce, che risiedevano a Fort Atkinson, Wisconsin, fecero domanda per essere una famiglia ospitante per una studentessa tedesca che partecipava al programma di scambio studentesco di ASSE per l'anno scolastico 1995-96.
    Il rappresentante dell'area di ASSE per il Wisconsin sudorientale, Marianne Breber, ha incontrato la famiglia Bruce nella loro casa a Fort Atkinson e li ha approvati come famiglia ospitante per Kristin.

    Kristin Beul è arrivata nel Wisconsin dalla Germania il 7 settembre 1995 ed è stata accolta all'aeroporto da Richard Bruce e sua figlia. Marianne Breber non è andata all'aeroporto per incontrare Kristin. Infatti, a parte un breve incontro di orientamento in un centro commerciale a settembre con Kristin e un altro studente straniero, durante il quale Breber ha dato a Kristin il suo numero di telefono, non ha incontrato Kristin fino al 21 gennaio dell'anno successivo — in circostanze insolite, come vedremo.

    Marianne Breber ha chiamato a casa Bruce alcune volte durante questo periodo e ha parlato brevemente con Kristin una o due volte, ma non ha fatto alcuno sforzo per assicurarsi che Kristin fosse sola quando parlavano. In queste chiamate chiedeva come stava Kristin e Kristin rispondeva che andava tutto bene. Breber non ha parlato con la signora Cheryl Bruce, che le avrebbe detto che era preoccupata che suo marito sembrasse sviluppare una relazione inappropriata con Kristin.

    Kristin aveva condotto una vita protetta in Germania. Non aveva avuto alcuna esperienza sessuale e infatti aveva avuto solo due appuntamenti nella sua vita. Il 17 novembre 1995, Richard Bruce, che pesava quasi 300 libbre e che in quel momento era solo a casa tranne Kristin, entrò nel soppalco in cui dormiva e la violentò.

    Questo fu l'inizio di una lunga relazione sessuale. Nei mesi che seguirono, Bruce chiamava spesso il liceo che frequentava Kristin affermando che fosse malata. Poi, con la signora Bruce fuori al lavoro e la figlia a scuola, Bruce faceva sesso con Kristin. Il 22 febbraio Kristin era stata assente da scuola per 27 giorni. Bruce brandiva una pistola e diceva a Kristin che si sarebbe ucciso se avesse detto a qualcuno cosa stavano facendo insieme.

    Curiosamente, a gennaio Bruce e Kristin hanno chiamato Marianne Breber e le hanno detto che la signora Bruce sembrava essere gelosa del tempo che suo marito trascorreva con Kristin. Bruce invitò Breber a cena il 21 gennaio. Breber non incontrò privatamente né Kristin né la signora Bruce in quell'occasione, e lei non notò nulla di spiacevole. A febbraio, tuttavia, la signora Bruce disse a Breber che lei e suo marito stavano per divorziare, e Breber trovò immediatamente un'altra famiglia ospitante per Kristin. Kristin non voleva lasciare la casa di Bruce, ma il 22 febbraio Breber arrivò con un vice sceriffo per rimuovere Kristin. Il vice sceriffo chiese a Kristin in presenza di Richard Bruce e sua figlia se c'era qualche attività sessuale inappropriata tra Richard e Kristin, e Kristin ha risposto "no".
    Lo stesso giorno Breber, dopo aver chiamato la scuola di Kristin per dire loro che Kristin sarebbe stata fuori per alcuni giorni per via del suo cambio di residenza, ha appreso per la prima volta delle numerose assenze di Kristin.

    Kristin ha vissuto con Breber per alcuni giorni, ma Breber non ha colto l'occasione per informarsi su eventuali rapporti sessuali tra Kristin e Bruce. Breber disse poi alla nuova famiglia ospitante (i Bruch) che Kristin non avrebbe dovuto contattare Bruce per un mese, ma non ha detto a Bruce di non avere alcun contatto con Kristin. Hanno continuato a corrispondere e parlare al telefono. Kristin aveva deciso di essere innamorata di Bruce e si considerava fidanzata con lui.

    Ad aprile, la signora Bruce ha scoperto alcune delle lettere d'amore di Kristin e ha avvisato le autorità.
    Intorno all'11 aprile 1996, il preside Pelnar della Fort Atkinson High School scrisse una lettera ad ASSE informando ASSE della presunta relazione sessuale impropria e delle indagini da parte delle autorità del Wisconsin. ASSE ha contattato l'IST e ha chiesto all'IST di informare i genitori di Kristin delle accuse della relazione sessuale impropria tra il signor Bruce e Kristin. L'IST ha contattato Petra Beul il 12 aprile 1996 e l'ha informata delle accuse.

    Il vicesceriffo ha intervistato Bruce. Il giorno dopo Bruce, che aveva commesso un reato facendo sesso con una sedicenne (legge del Wisconsin), si è suicidato (24 aprile 1996), lasciando un biglietto che esprimeva il timore del carcere. È indiscusso che gli eventi culminati nel suicidio di Bruce abbiano inflitto gravi danni psicologici a Kristin; la valutazione dei suoi danni non è ritenuta eccessiva dalla giuria.

    Immediatamente dopo la morte del signor Bruce, Stanley e Darlene Bruch hanno portato Kristin a farsi visitare da un medico secondo le istruzioni dell'ASSE. I Beul hanno assunto un avvocato nel Wisconsin che ha organizzato per Kristin di vedere uno psicoterapeuta il 21 maggio 1996. Tuttavia, Kristin non ha avuto ulteriori interventi psicoterapeutici con nessuno fino a quando non è tornata in Germania a metà giugno 1996. Nessun medico, psicologo, psicoterapeuta, assistente sociale o altro consulente ha detto a chiunque all'ASSE che era necessario per Kristin ottenere un intervento psicoterapeutico prima del suo ritorno in Germania a metà giugno 1996.

    Ci sono state prove al processo che suggerivano che Kristin avesse subito gravi lesioni psicologiche a causa del suo coinvolgimento con il signor Bruce, tra cui disturbo da stress post-traumatico, bulimia, automutilazione e pensieri (così come atti) di tentato suicidio.
    Il testimone esperto dei querelanti, il dottor James L. Paquette, uno psicologo, afferma nella sua relazione datata 18 aprile 1999, che Kristin soffre di "caratteristiche continue del disturbo da stress post-traumatico, bulimia e automutilazione, un correlato del disturbo depressivo con svalutazione del concetto di sé".

    SENTENZA

    In qualità di sponsor di uno studente straniero, ASSE era soggetto ai regolamenti dell'Agenzia di informazione degli Stati Uniti che richiedono agli sponsor di formare i propri agenti, «monitorare l'andamento e il benessere della visita di scambio» e richiedono un «programma regolare di contatto personale con lo studente e la famiglia ospitante.»

    È opinione del giudice di circoscrizione Posner che “ASSE era nei panni dei genitori di una giovane ragazza che viveva in casa di uno sconosciuto lontano dalla sua terra natale e ci si poteva ragionevolmente aspettare che esercitasse il tipo di cura che i genitori stessi eserciterebbero se potessero proteggere la loro figlia sedicenne dalle insidie sessuali che gravano su una ragazza di quell'età in quelle circostanze. ASSE doveva assumere un ruolo primario nella tutela della ragazza.»

    La giuria ha emesso un verdetto stabilendo che i danni della querelante Kristin Beul erano di $ 1.100.000.

    Il caso è disponibile anche tramite questo video:

    Video
     
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    Ma com'è che le "host families" che vengono mostrate nei video, negli opuscoli e nelle testimonianze di tutte le varie agenzie sembrano così carine, quando la realtà dei fatti è ben diversa?...

    Il padre ospitante (host father), 28 anni, accusato di "aver abusato sessualmente di due exchange students vietnamiti" che si trovavano a casa sua
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    Da: www.dailymail.co.uk/news/article-4...ge-student.html

    -Joshua Perez, 28 anni, ospitava due studenti vietnamiti in scambio nella casa che condivideva con la sua ragazza a Orlando
    -Il padre ospitante è accusato di aver obbligato a fare sesso a una delle due
    -È anche accusato di aver esposto i suoi genitali all'altra donna mentre lei cucinava per lui

    Un uomo è accusato di aver abusato sessualmente di due studentesse straniere che ospitava nella sua abitazione.

    L'uomo, Joshua Perez, 28 anni, di Orlando, in Florida, è accusato di aver costretto un'exchange student a fare sesso con lui più volte mentre viveva con lui.

    È anche accusato di aver esposto i suoi genitali a un altro studente straniero.

    Secondo quanto riferito, entrambe le vittime provenivano dal Vietnam. Non è chiaro se vivessero a casa di Perez nello stesso momento.

    Martedì Perez ha affrontato un giudice con l'accusa di violenza sessuale ed esposizione di organi sessuali, secondo WFTV-9.

    Gli investigatori affermano che gli incidenti sono avvenuti nei "Valencia Forest Apartments" di Orlando, Florida, dove la vittima viveva con Perez e la sua ragazza.

    I documenti riguardo l'arresto affermano che Perez, che era il padre ospitante della vittima, ha costretto l'exchange student a rapporti sessuali circa 13 volte negli ultimi tre mesi.
    I documenti dell'arresto mostrano anche che un secondo studente di scambio che viveva con Perez ha detto agli investigatori che il sospettato si era esposto mentre lei gli cucinava il purè di patate.

    Secondo quanto riferito, la ragazza è corsa fuori dalla cucina ed è andata nella sua camera da letto, dove ha chiuso a chiave la porta. Ha poi chiamato i suoi genitori e li ha implorati di trovarle una nuova casa ospitante, secondo la denuncia.
    La polizia ha detto che la fidanzata dell'uomo ha permesso agli agenti di ascoltarla mentre aveva una conversazione con Perez in cui lui ammetteva di aver avuto incontri sessuali con l'exchange student, ma sosteneva che fossero consensuali.

    Secondo quanto riferito, ha anche affermato che potrebbe essersi "esposto", ma se così fosse, è stato accidentale.

    Perez ha versato una cauzione martedì sera.
     
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    La host Family la conosci prima della partenza. Com’è possibile che la famiglia non abbia avuto tutte le informazioni necessarie sia sull’alloggio che sulla host family prima della partenza delle figlie… noi sapevamo tutto prima che nostro figlio partisse. Indirizzo e foto della casa, foto dei genitori ospitanti e occupazione lavorativa dei componenti della famiglia. Abbiamo potuto verificare le informazioni prima della partenza. Non è che mandi i figli allo sbaraglio!
     
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    CITAZIONE (Umberto Pardini @ 27/11/2023, 14:11) 
    La host Family la conosci prima della partenza. Com’è possibile che la famiglia non abbia avuto tutte le informazioni necessarie sia sull’alloggio che sulla host family prima della partenza delle figlie… noi sapevamo tutto prima che nostro figlio partisse. Indirizzo e foto della casa, foto dei genitori ospitanti e occupazione lavorativa dei componenti della famiglia. Abbiamo potuto verificare le informazioni prima della partenza. Non è che mandi i figli allo sbaraglio!

    Signora (o signore, non è dato sapere), per l'ennesima volta la invito a non interferire nella discussione se poi deve fare pubblicità occulta ad una determinata agenzia italiana, che lei ha fatto con questo e con l'altro account.

    Ci tengo a precisare, di nuovo, che le varie agenzie italiane, compresa quella a cui lei ha voluto fare riferimento più volte, fanno tutte capo alle stesse organizzazioni americane di cui difficilmente vogliono fare il nome, e per cui devono procacciare studenti attraverso un marketing non troppo diverso da quello che lei e altri fanno qui dentro, attraverso le varie testimonianze e via dicendo.

    Non è che questi genitori mandano i figli allo sbaraglio, semplicemente fanno affidamento a queste agenzie in buona fede (e questo lei lo sa bene...). È chiaro che se arriva la documentazione (che è obbligatorio ricevere per via di normative federali, non è che è un'eccezione che fa l'agenzia che lei menziona) su una famiglia che già di per sé non convince, non ci si può tirare indietro così facilmente dopo aver speso 15 mila euro. Magari si spera (stupidamente) che sia possibile poi cambiare famiglia come queste agenzie promettono, cosa non vera in quanto, se ci si lamenta, si viene accusati di cose mai fatte, con conseguente rimpatrio - questa è la norma.
    Se vuole può anche rileggere l'esperienza in Canada che le ho lasciato e in cui lei faceva un commento simile, dato che i genitori della ragazza finlandese coinvolta hanno per l'appunto fatto causa, vincendola.

    Oltretutto, come le ho già spiegato, è la norma mostrare foto non veritiere degli interni della casa della famiglia ospitante, e le dico anche che non viene fatto alcun controllo della fedina penale (checché ne dicano le agenzie). Se è per questo, nemmeno gli stessi coordinatori sono ben valutati. Anzi.

    L'unica cosa allo sbaraglio è questo mercato non regolamentato. Il MAECI dovrebbe proprio bloccare questi scambi negli Stati Uniti, dato che al momento le normative imposte (si fa per dire imposte) dal Dipartimento di Stato americano sono blandissime, e pure trasgredite regolarmente, come vede. È una tratta di esseri umani a tutti gli effetti, legalizzata.

    Il problema è che non ci sono 30 mila famiglie ospitanti valide per 30 mila studenti stranieri l'anno. Se si facessero delle normative articolate e stringenti, significherebbe scartare almeno la metà delle famiglie e di conseguenza far entrare la metà dei ragazzi, il che implica anche fare molti meno soldi per queste organizzazioni da milioni e milioni di dollari che si nascondono dietro il marketing delle varie agenzie, come spiega il video che lascio in basso, che più in là ha una parte in inglese.
    Una cosa del genere non può e non dovrebbe essere una questione di fortuna. Parliamo di minorenni che non dovrebbero essere visti come un semplice assegno da 15 mila euro da collezionare insieme agli altri.